Vaccinato a 103 anni e preso di mira dagli haters: nonno Basilio francamente se ne infischia
È stato vaccinato a 103 anni e per questo preso di mira dagli haters. È successo in Toscana, a Basilio Pompei che però se ne infischia. Nato a Pontassieve durante la prima guerra mondiale e attraversato anche il secondo conflitto e la prigionia nazista, nonno Basilio si trova a dover vivere i mesi della pandemia da Coronavirus e, come se non bastasse, anche gli attacchi dei “più giovani”.
Vaccinato nei giorni scorsi, il nonnino è stato aspramente criticato da molti perché ritenuto “sacrificabile” e considerata ingiusta dunque la decisione delle autorità competenti di somministrargli la prima dose di vaccino. “Facciamo morire i quarantenni e vacciniamo i centenari” o “a 103 anni, facevano prima a prendergli le misure della cassa da morto, anziché fargli il vaccino”, sono solo alcuni degli sgradevoli commenti che ha dovuto sopportare.
Nonno Basilio però, simbolo di saggezza e vero esempio per i più giovani, non si è assolutamente lasciato abbattere dagli haters: “Possono dire quello che vogliono – ha dichiarato nel corso di un’intervista rilasciata al Corriere della Sera dopo esser stato vaccinato a 103 anni-. La gente non c’è tanto da ascoltarla, che poi, un secondo dicono una cosa e il momento dopo ne dicono un’altra. Io, se c’è da fare il vaccino, me lo fo e me lo feci. A me, se parlano di paura, viene da ridere. Nella vita, si attraversano migliaia di problemi, ma quando viene il tuo giorno, serve solo il coraggio, mica la paura”.